Il bottino nazista

Il Romanzo

“Vede, signore, la casella in basso?”, gli indicò, “È l’Ufficio Affari economici dei campi di concentramento delle SS. Da lì parte qualcosa che va alla Degussa, una fonderia tedesca di metalli preziosi, e poi al Settore metalli preziosi, immagino della Reichsbank…”

 “Ma guarda…”, lo interruppe Morgenthau che si stava facendo il quadro della situazione, “e poi, invece di andare direttamente alla Banca Nazionale Svizzera, la BNS, come sarebbe normale, ci va passando da una banca privata, la Privat Credit-Anstalt.”

Nazi gold: Il grande complotto

A corto di mezzi finanziari per sostenere la guerra, la Germania nazista realizzò un colossale piano di riciclaggio per trasformare l’oro sottratto alle vittime dei campi di concentramento in lingotti. Non potevano marcarli con il sigillo della Reichsbank e cercarono un compiacente intermediario che trasformasse il frutto del saccheggio in lingotti di provenienza ineccepibile: non si dovette cercare lontano….

Come funzionava il sistema

1 I beni sottratti alle vittime sono trasportati alla Reichsbank a cura della WVHA-Amstgruppe D, l’organizzazione amministrativa delle SS che gestisce i campi di sterminio

2 Valuta e titoli sono accreditati sul conto Max Heiliger, nome fittizio, in realtà controllato dalle SS

3 I metalli preziosi finiscono nelle fonderie Degussa, società specializzata nella fusione di lingotti e alla zecca Prussian Mint per coniare monete a corso legale

4 I gioielli sono inviati al Monte dei Pegni di Berlino per essere venduti a aziende e privati e i proventi finivano ancora sul conto Max Heiliger

5 Lingotti e monete sono trasferiti dalla Reichsbank alle banche svizzere. Il controvalore finisce ancora sul conto Max Heiliger, il beneficiario finale di tutte le operazioni di saccheggio dei beni delle vittime

6 La Reichsbank riceve dalle banche svizzere il controvalore di monete e lingotti in franchi svizzeri

7 La valuta svizzera serve acquistare materie prime necessarie allo sforzo bellico dai paesi fornitori

8 I paesi fornitori con i franchi acquistano lingotti d’oro dalle banche svizzere che altro non erano se non i lingotti Degussa rimarcati

9 Alla fine, attraverso le operazioni di riciclaggio, l’oro illegalmente sottratto alle vittime, finisce per finanziare la guerra dei loro carnefici

“I metalli preziosi trascritti nei registri della Reichsbank con l’indicazione di provenienza «Melmer» … giungevano anche dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Queste consegne, peraltro, erano così cospicue che Auschwitz venne esclusa da una nuova regolamentazione sull’impiego dell’oro delle vittime. e inserita direttamente nelle spedizioni Melmer”

da Commissione Indipendente d’Esperti Svizzera: La Svizzera e le transazioni in oro durante la Seconda Guerra Mondiale. Chronos Verlag

A destra. casse piene di preziosi, oro e protesi dentarie trovate dalle truppe Alleate al momento della liberazione

Le spedizioni Melmer

I beni delle vittime erano segretamente trasportati dai Campi di concentramento alla Reichsbank con convogli scortati dalle SS. Responsabile dei trasferimenti era il Capitano SS Bruno Melmer, da cui i trasporti presero il nome. Furono effettuate oltre 70 consegne per in ammontare totale accreditato sul conto SS Max Heiliger di oltre 140 Ml $.

Fatti e personaggi

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