Il Racconto
“Esatto!”, fece Morgenthau assentendo, “Un’operazione di riciclaggio da manuale per permettere alla Reichsbank di pagare le forniture di materie prime che servono alla produzione bellica.”, e gli indicava una casella sul foglio.
“Si, ma non capisco come…”, fece Jim perplesso.
“È una triangolazione…, una triangolazione con i paesi neutrali che forniscono le materie prime, Jim.”, spiegò con aria sicura, “La Reichsbank trasferisce i lingotti alla BNS attraverso la banca privata che fa da schermo e riceve la contropartita in franchi svizzeri. Con i franchi paga i fornitori che a loro volta ricomprano i lingotti rimarcati BNS, pagando con gli stessi franchi.”
“Un gioco di prestigio che trasforma magicamente l’oro sporco in oro pulito, si chiama lavaggio.”, concluse ammiccante.

La Storia

Dal 1939 a tre settimane prima del suicidio di Hitler nell’aprile 1945, la macchina per il riciclaggio dell’oro ha acquistato oro dalla Reichsbank tedesca per 1,7 miliardi di franchi svizzeri.
L’oro era depositato nei caveau di una banca a Berna ed veniva riciclato tramite presunte “transazioni triangolari”. Con questo sistema, la Germania depositava l’oro saccheggiato presso la BNS in cambio di franchi svizzeri, che erano successivamente utilizzati per acquistare materiale bellico da Turchia, Portogallo, Svezia, Spagna e altre nazioni neutrali.
Le banche di queste nazioni utilizzavano poi franchi svizzeri ricevuti dalla Reichsbank per acquistare dalla Svizzera lo stesso oro che la stessa Svizzera aveva presentemente acquistato.
Tradotto da: McComas, K:The Neutrality of Switzerland: Deception, Gold, and the Holocaust

L’oro trasferito dalla Germania alla Svizzera durante la guerra
Le vendite di oro della Reichsbank alla BNS fruttavano grosse quantità di franchi svizzeri, che venivano usati per pagare paesi molto restii ad accettare l’oro tedesco. Le Banche nazionali di quei paesi convertivano poi i franchi svizzeri in oro attraversò la BNS. Tra il 1939 e il 1945, le vendite di oro della BNS hanno totalizzato 507 milioni di franchi al Portogallo,185 alla Spagna 185 e 112 alla Romania. I trasferimenti in oro tra Reichsbank e BNS hanno raggiunto il loro apice nel periodo 1942-44 quando lo sforzo bellico tedesco era al massimo,
Fonte: Switzerland and Gold Transactions in the Second World War Interim ReportISBN 3-908661-00-5
I rapporti fra le banche federali e il III Reich

Il riciclaggio di oro e valori di provenienza illecita emerge in modo inequivocabile dallo studio di un Gruppo di autorevoli economisti indipendenti.
Le parole conclusive del Presidente Jean-François Bergier costituiscono una lapidaria e definitiva condanna dell’operato dei dirigenti di tali banche.
Conclusioni finali della Prefazione del Chairman del Gruppo di Esperti Indipendenti che hanno redatto il Rapporto
Un rapporto dedicato alle transazioni in oro ha inevitabilmente un carattere tecnico accentuato, misurando e spostando per il mondo quantità di un metallo multiforme espresse in lingotti o in monete, in tonnellate o in once, in franchi, marchi, dollari o sterline di allora o di oggi. Ma queste quantità non devono ingannare: grandi o piccole che siano, esprimono sempre destini spesso tragici di uomini, donne e bambini. In Svizzera giunsero alcuni lingotti contenenti oro strappato alle vittime dai carnefici nazisti; verso la fine del 1943 i dirigenti della Banca nazionale considerarono l’eventualità che ciò accadesse, ma nulla indica che ne fossero davvero a conoscenza.
Quei lingotti, in tutto e per tutto uguali agli altri, furono comunque portatori, simbolicamente, di una sofferenza incommensurabile. Il nostro rapporto non è un atto d’accusa. Gli operatori svizzeri delle transazioni qui ricostruite avevano le loro ragioni, ma ragioni spesso mal consigliate dalla routine e dalla prassi del minimo sforzo; non seppero né dimostrare immaginazione né anticipare gli eventi, non compresero quali crimini e tragedie si nascondevano dietro i loro discorsi, i loro argomenti, i loro calcoli, e la loro gretta meschinità.
I vari argomenti affrontati in questo rapporto non devono, né potrebbe essere altrimenti,
occultare la vera dimensione della realtà che li sottende: il destino delle vittime.
Jean-François Bergier