L’oro dentale

Dai campi di sterminio alle banche svizzere…

Il racconto

Morgenthau prese a sfogliare il volume mentre Jim continuava, “Guardi il titolo, La possibilità di riutilizzo dell’oro nella bocca dei morti, è una tesi pubblicata quattro anni fa da un dentista tedesco dell’Università di Breslau, Viktor Scholz.”

“A quanto pare fondono anche l’oro dentale dei morti…”, aggiunse quasi vergognandosi e sprofondò nella sedia. Morgenthau era sgomento per l’enormità della cosa, quasi incapace di parlare, poi furente e paonazzo in volto, “Lei mi sta dicendo…? No, non è possibile, è ripugnante, nessuno ha mai concepito una cosa del genere, neanche gli Unni… neanche gli Unni!”, esclamò urlando, era ebreo e sapeva dei campi di concentramento.

La Storia

Su ordine personale di Heinrich Himmler, Reichsführer-SS, la raccolta dell’oro dentale delle vittime del regime nazista iniziò con l’Aktion T4, la soppressione di persone affette da malattie genetiche   e mentali per essere poi estesa alle vittime dei campi di concentramento

Uno studio di Viktor Scholz, un dentista di Breslau, intitolato: ‘La possibilità di riutilizzo dell’oro proveniente dalla bocca dei morti’ aveva posto le basi dell’operazione, definita ‘vitale per l’economia del Reich‘.